Che cos'è la fumata bianca?

Quando è necessario eleggere un nuovo Papa, i cardinali elettori si riuniscono in conclave nella Cappella Sistina.
Per ogni votazione, ad ogni cardinale viene fornita una scheda sulla quale poter scrivere il nome del suo prescelto e nell’eventualità che un candidato raccolga la maggioranza di due terzi dei voti espressi, questi viene immediatamente nominato Papa, se decide di accettare la carica. Per le operazioni di voto che si protraggono oltre il 34º o il 35º scrutinio (nel caso si fosse votato anche nel giorno di inaugurazione del conclave) la scelta dovrà avvenire per ballottaggio tra i due cardinali che hanno ottenuto più voti nello scrutinio precedente, fermo restando il quorum dei due terzi per poter essere eletti. I due cardinali in questione non potranno votare.

Alle schede elettorali è legato un rituale simbolico dell’intero procedimento, che per effetto scenico e valore rappresentativo ha assunto un rilievo sempre maggiore nell’ambito della copertura mediatica dell’evento. Dopo ogni scrutinio, le schede vengono legate insieme con un filo e lasciate bruciare in una stufa della Cappella Sistina, a cui vengono aggiunte sostanze chimiche che hanno la capacità di colorare il fumo prodotto.

Gli occhi del mondo sono puntati in direzione di un camino visibile da piazza San Pietro: se la maggioranza richiesta non è stata raggiunta, si spargerà una fumata nera.

Se viceversa il Papa è stato eletto, si leverà al cielo una fumata bianca seguita a distanza dalla proclamazione ufficiale con la celebre formula latina: “Annuntio vobis gaudium magnum; habemus Papam”. Per ottenere il fumo bianco nella stufetta si aggiunge alle schede del lattosio (anticamente si usava della paglia umida).

Qui puoi vedere Chi elegge il Papa.